L’euro che conosciamo più che una moneta è un metodo di governo occulto, elitario, illegittimo, autoritario e antidemocratico: la longa manus del neoliberismo.
Lo spread è chiaramente pilotato dalla BCE come una “clava di ultima istanza” per costringere i governi periferici ad imporre un’amara “medicina” che ha tre componenti micidiali:
1) misure fiscali profondamente recessive per tempi lunghissimi (si tratta piuttosto di un’operazione di “recupero crediti altrui”, spesso tossici, ma questo non lo si dice);
2) riforme “strutturali” incentrate sull’abbattimento della spesa pubblica tramite liberalizzazione e privatizzazione dei servizi;
3) sempre maggiore “flessibilizzazione” del lavoro, cioè più licenziamenti facili, più precarizzazione, più “moderazione salariale”, nella direzione del livellamento al ribasso con i paesi UE ed extra-UE più arretrati nel rispetto dei diritti delle persone e dell’ambiente.[...]
Link: L’Europa e la crisi di una non-moneta
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