mercoledì 31 luglio 2013

Il 60% del reddito mensile divorato da bollette, mutuo e automobile



L’inflazione frena al +1,1 per cento, ai minimi da piu’ di tre anni, ed e’ certo un dato positivo se estrapolato dal quadro economico. Purtroppo pero’ il risultato di luglio e’ frutto di un contesto recessivo segnato da una crisi profonda e da un crollo senza precedenti dei consumi delle famiglie, che devono farsi i conti in tasca anche per mangiare con un calo drammatico della spesa alimentare del 3,4 per cento nella prima parte dell’anno. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito al rapporto Istat.
 Considerato che ormai quasi il 60 per cento del reddito mensile degli italiani viene “divorato” da bollette, mutuo e macchina -sottolinea la Cia- e’ evidente che poi bisogna tagliare su tutto il resto, anche sul cibo, tanto piu’ che il carrello della spesa resta caro (+2 per cento annuo), cosi’ come i listini degli alimentari al supermercato. Non bastano i ribassi su base congiunturale di frutta (-6,8 per cento) e verdura (-7,3 per cento) a cambiare la situazione, perche’ rispetto allo stesso mese del 2012 i prezzi degli alimentari aumentano comunque del 3 per cento in media.
 Il risultato e’ che le famiglie dall’inizio dell’anno hanno riscritto completamente le abitudini a tavola -osserva la Cia- abbandonando la classica fettina di manzo o di vitello (-5 per cento) per il piu’ economico pollo (+3 per cento), eliminando quasi del tutto il pesce fresco dal menu’ settimanale (-5 per cento) e sostituendo il latte fresco (-4 per cento) con quello meno costoso a lunga conservazione (+5 per cento). In piu’, la meta’ delle famiglie italiane (il 53 per cento) va alla ricerca costante di promozioni pur di risparmiare. D’altra parte, sconti e offerte speciali “valgono” ben 14,6 miliardi di euro l’anno. Che, tradotto, significa un risparmio medio di almeno 630 euro a famiglia.

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