martedì 30 luglio 2013

Pirateria: la MPAA chiede 750 milioni di danni a isoHunt per farne un esempio




La Motion Picture Association of America (MPAA), l’organizzazione formata dai sette principali studi cinematografici statunitensi, torna alla carica nella sua lotta contro la pirateria digitale e, in particolare, con il portale isoHunt, a cui la MPAA sta col fiato sul collo da ormai sette anni.
Dopo una lunga battaglia che si è consumata dentro e fuori dal tribunale, il caso rischia ora di finire sotto processo, con la MPAA intenzionata a chiedere un risarcimento epocale che servirà a fare di isoHunt un esempio per i tanti che vorranno seguire la sua strada e promuovere la pirateria digitale. 
Il caso era cominciato con la contestazione di 44 titoli protetti da copyright, ma nel corso dell’ultima udienza la MPAA ha fatto sapere che il numero potrebbe salire vertiginosamente e arrivare fino a 5.000, per una richiesta di risarcimento che potrebbe arrivare fino a 750 milioni di dollari.
La MPAA ha già pensato anche a come cercare di convincere la giuria della colpevolezza di isoHunt. La loro condotta criminale, fa sapere l’avvocato Steven Fabrizio, è stata intenzionale e una pena esemplare è necessaria per evitare che questo tipo di comportamenti vengano emulati.
Certo, isoHunt è ancora ben lontano dall’essere condannato. Se è vero che il caso si sta avvicinando al processo, è altrettanto vero che la maggior parte delle prove in possesso della MPAA è costituito da screenshot del noto portale di file .torrent e i log dei server che isoHunt consegnò nel 2007. La battaglia legale, insomma, è ancora lunga.

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