sabato 2 novembre 2013

"L'illusione dello speleologo" è reale: uno su due riesce a vedere al buio



ALZARSI di notte per bere un bicchiere d'acqua o andare al bagno per molti di noi è un problema. Per altri, no. Riconoscere il proprio corpo, la propria mano, in mezzo all'oscurità, per tanti è un'impresa quasi impossibile, a meno di non raggiungere l'interruttore della luce. Per altri, quel pulsante potrebbe anche non esserci. 

L'umanità, secondo uno studio americanodell'università di Rochester e della Vanderbilt University, pubblicato sulla rivistaPsychological Science, è divisa in due: da una parte i "comuni mortali", dall'altra coloro che sono in grado di vedere i propri movimenti al buio più completo. Come i gatti. O come gli speleologi, che più volte, infatti, hanno dichiarato di vedere perfettamente le proprie mani anche a 300 metri sotto terra, nei meandri delle grotte più profonde. 

Gli avventurosi esploratori delle caverne non sono dunque né dei millantatori né dei superuomini dotati di capacità ultraterrene. Semplicemente, nel mondo, una persona su due è capace di vedere al buio. Quindi, se di notte non vi crea problemi il fatto di dover raggiungere la porta del bagno a luci spente, è probabile che siate così fortunati da rientrare nella categoria degli "ipervedenti".  [...]

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